"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12, settembre 2007                                       

 

             n. 12 °*° William Shakespeare: Spettro delle mie brame - fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 


 

 

4. Petrolini 

 

 


 

L’Amleto di Ettore Petrolini (1884-1936) nasce in collaborazione con Libero Bovio (1883-1942). Viene portato in scena dal 1912 al 1914. Ci sono rimaste vecchie registrazioni, e quindi tutta la maestria dei timbri, dei toni, del canto:

 

 

Io sono il pallido prence danese,

che parla solo, che veste a nero.

Che si diverte nelle contese,

che per diporto va al cimitero.

Se giuoco a carte fo il solitario

suono ad orecchio tutta la Jone.

Per far qualcosa di ameno e gaio

col babbo morto fo colazione.

Gustavo Modena, Rossi, Salvini

stanchi di amare la bionda Ofelia

forse sul serio o forse per celia

mi han detto vattene, con Petrolini, dei salamini.

 

Il gallo canta. Il padre mio ha fatto l'uovo. È là, mi si presenta sotto le spoglie di un fantasma. Ma di ben so fantasma non hai mai preso qualche equivoco in tempo di vita tua? Lo so ti fu inoculato il veleno in un orecchio. Ha il cimiero alzato, grida vendetta, sarai vendicato! sarai vendicato!  

Della defunta madre incestuosa,

spesso, fremente, pulso l'avello.

Buongiorno mamma, che fa? Riposa.

Perché la uccisi, prese cappello.

Essere o non essere questo è il problema... e pensare che metà dell'umanità ha passato la

vita a studiare queste parole. Essere o non essere... 

Ed il problema del prima e poi

studiiioooo, silente, con ogni cura.

Dalla natura venimmo noi.

Niente può farsi contro natura.

Si può essere più afflitti, più lagnosi, più melanconici di Amleto? Poteva essere felice, no! Poteva essere amato, no! Io non ho mai capito che cosa voleva Amleto. Ma che voleva Amleto? 

Giuoco a scopone

il mio compagno spariglia i sette.

Compro le scarpe

mi vanno strette.

 

Se qualche volta in festa io ballo

la mia compagna mi pesta un callo.

Monto in vettura

muore il cavallo.

Vado a Messina

viene il terremoto.

Se compro un sigaro

ci trovo un pelo.

Ma si può essere più disgraziati di Amleto?

Ofelia è là, gioire, amare, sognare sì sognare perché l'amore: 

L'amore è facile

non è difficile

si ha da succedere

succederà.

(Ettore Petrolini, 1912, Il teatro, Newton Compton, Roma 1993)

 


 

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