Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003

                         


NUMERO 4

Don Giovanni

di L. Da Ponte & W. A. Mozart

 

 

scrivere

 

il libro

 

l'autore

costellazioni

diari di lettura

figure

la matta

 

 

 

 

Come tradurre l’alessandrino (inesorabile) di Baudelaire

È un verso che ha anche da noi una sua tradizione, eppure è un fatto che quasi nessuno, tra i tantissimi che si sono provati,  ha tradotto Baudelaire conservandolo: forse solo Bufalino, che ha anche mantenuto la rima alterna dell’originale. Questa fedeltà alla forma lo costringe però a una grande “libertà” rispetto alla frase e alle parole di Baudelaire… Il risultato giudicatelo voi. - Quanto agli altri, prevalgono il verso libero e l’endecasillabo: ognuno paga per la “missione impossibile” la sua strage innocente rispetto all’originale.

 

Sulla poesia

Aggiungendo questa scena al finale di Molière, Baudelaire sembra a sua volta “tradurre” in parole ritmate un paio di quadri di Delacroix: Il naufragio di Don Giovanni e Dante e Virgilio all’Inferno.  - Come sempre, è impressionante il vortice di significati che Baudelaire concentra in poco: ad esempio nel paio di versi in cui appare la figura del mendicante, che è sì il povero che Don Juan paga perché bestemmi, ma stravolto in nuova figura di vendetta: ora non è più ieratico e umile come l’abbiamo conosciuto in Molière, ma ha “l’oeil fierre comme Anthistène”: Antistene era un filosofo cinico – alla lettera: che viveva come i cani – che nei Dialoghi dei morti di Luciano, fa da aiutante a Caronte: proprio come qua.

Geniali gli stravolgimenti inventati da Baudelaire: Don Giovanni trascina con sé all’inferno tutto il suo corteo di vittime, satelliti costretti fino alla fine alla sua orbita nefasta; nell’evidenza dell’inferno, tra vendette digrignanti e dolori senza pace, Don Giovanni è “le calme hèros” che nulla cura: notare, a riguardo, come pressoché tutti i traduttori s’impantanano nell’ultimo verso, che in francese è musicalissimo e che in italiano perde in tutte le sue varianti ritmo, compattezza, eleganza.

 

 

Chi voglia provarsi, ci mandi il suo "tradimento": 

sarà pubblicato in questa pagina.

 

 

 

 

Don Juan aux Enfers

 

 

Quand Don Juan descendit vers l'onde souterraine
Et quand il eut donné son obole à Charon,
Un sombre mendiant, l'oeil fier comme Antisthène,
D'un bras vengeur et fort saisit chaque aviron.

Montrant leurs seins pendants et leurs robes ouvertes,
Des femmes se tordaient sous le noir firmament,
Et, comme un grand troupeau de victimes offertes,
Derrière lui traînaient un long mugissement.

Sganarelle en riant lui réclamait ses gages,
Tandis que Don Luis avec un doigt tremblant
Montrait à tous les morts errant sur les rivages
Le fils audacieux qui railla son front blanc.

Frissonnant sous son deuil, la chaste et maigre Elvire,
Près de l'époux perfide et qui fut son amant,
Semblait lui réclamer un suprême sourire
Où brillât la douceur de son premier serment.

Tout droit dans son armure, un grand homme de pierre
Se tenait à la barre et coupait le flot noir;
Mais le calme héros, courbé sur sa rapière,
Regardait le sillage et ne daignait rien voir.

 


 Vai alle traduzioni

 

 

torna su