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maggio 2004

NUMERO 7

Fondamenta

degli Incurabili

 

Iosif Brodskij

 


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Prossimo numero

 

 

 

  Elogio degli uccelli 

     di G. Leopardi


 

Ottimismo della nebbiolina

 

 

Iosif Brodskij a Venezia 

 

 

 

 

”Questo ottimismo deriva dalla nebbiolina” 

(Fondamenta degli Incurabili)

 

Sia per preveggenza di giovane dell’acquatica Pietroburgo che per i tanti inverni trascorsi tra Accademia Salute e Rialto, Brodskij conosce Venezia.

Con lui la città regala intimità quasi sempre inaccessibili a chi non ha avuto la fortuna di nascerci, o almeno di restarvi a lungo: per esempio quel festoso accesso al nulla delle cose e di se stessi che è la nebbia tra i campielli e le calli: “Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita.”

 

Thank You, Fog  cantava anche il vecchio Auden, per Brodskij l’uomo più geniale del secolo. Trovi ringraziamenti uguali in Fondamenta. Auden scriveva che la nebbia abolisce il tempo “dei nostri puntini sulle i”; Brodskij racconta il piacere di “andare a letto presto”, sparendo così per il mondo: “senza volere, obbedisci alla città, specialmente se anche tu come lei, non hai compagnia. Non essendo nato in questa città, puoi vantarti almeno di avere in comune con lei l’invisibilità”.

 

*°*

 

(Proprio il saggio che Brodskij dedicò a una poesia di Auden, ha il titolo più giusto per dire quello che ogni volta il compagno segreto prova a fare con i libri che sceglie per il suo whispering: anche qui, infatti, si scrive per compiacere un’ombra)

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Le immagini di questo numero sono di fc

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