NUMERO 8

Elogio degli uccelli 

di Giacomo Leopardi

 

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il libro

 

l'autore

costellazioni

la matta

 

William Shakespeare

 

Romeo and Juliet

(Act III, scene 5)

 

 

JULIET  

It is, it is: hie hence, be gone, away!
It is the lark that sings so out of tune,
Straining harsh discords and unpleasing sharps.
Some say the lark makes sweet division;
This doth not so, for she divideth us:
Some say the lark and loathed toad change eyes,
O, now I would they had changed voices too!
Since arm from arm that voice doth us affray,
Hunting thee hence with hunt's-up to the day,
O, now be gone; more light and light it grows.

ROMEO

More light and light; more dark and dark our woes!


Giulietta

Sì, è; è giorno. Fuggi da qui, va’ via! 

E’ l’allodola, quella che canta così stonata,

sforzando su aspre dissonanze e acuti sgradevoli.

 Dicono che sa fare i suoi spartiti con dolci divisioni :

questa no, se così divide noi.

Altri dice che l’allodola e il rospo brutto si sono scambiati 

                                                                            gli occhi.

Oh, si fossero così scambiati anche le voci,

ché questa voce ci strappa stringendoci

di gelo braccio da braccio, e ti caccia lontano

da me, dando la sveglia all’alba.

Ora sì, va’. Luce, sempre più luce – intorno.

 

Romeo

Luce, sempre più luce, intorno; buio, sempre più buio 

                                                   – la nostra angoscia.

 

(Trad. di Cesare Vico Lodovici, Einaudi 1964) 

 

Giulietta

E’ giorno, è giorno: dunque, presto, va’ via!

E’ l’allodola che canta fuori tono

forzando su dissonanze e aspri acuti.

dicono che l’allodola divida con dolcezza 

ogni accordo : questa non ci divide con dolcezza;

e ancora, che l’allodola e il rospo ripugnante

abbiano scambiato i loro occhi :

così avessero fatto anche della voce,

poi che quella voce lotta il nostro abbraccio,

perché ti caccia da me, col suo richiamo al giorno.

Oh, va’, ora, va’; si fa sempre più luce.

 

Romeo

Sempre più luce! Sempre oscura di più la nostra

                                                                  pena!

 

 

(Trad. di S. Quasimodo, Mondadori)

 


Giulietta

E' giorno, è giorno! fuggi di qui, pàrtiti in fretta! E' proprio l'allodola che canta cos stonata, sforzando aspre dissonanze e sgradevoli acuti. Dicon taluni che l'allodola moduli armoniose variazioni, quasi leggesse da una soave partitura, ma questa non può esser tale, da che per lei tu devi partire. Dicon taluni che l'allodola e l'immondo rospo si sono scambiati gli occhi: oh, quant'io vorrei, in questo medesimo istante, che si fossero scambiati ancor la voce! ché quella ci strappa, tremanti di paura, l'uno dalle braccia dell'altro, e te lo scaccia di qui squillando alta la sveglia del mattino. PArti, ora, ché la luce si fa più chiara a ogni istante.

Romeo

La luce si fa più chiara e più scuri, all'incontrario, i nostri affanni!

(G. Baldini, Rizzoli 1963)

Giulietta

Sì, sì è giorno! Presto dunque, va’!

E’ l’allodola  cantante sì stonata,

su aspre dissonanze e sgradevoli acuti insistente.

Dicono che l’allodola dolcemente separi.

Non questa,  ché ci allontana

E che l’allodola e il brutto rospo si scambino gli occhi.

Come vorrei  si fossero scambiati anche la voce!

Poiché questo canto  i nostri abbracci slaccia

e da me ti scaccia scovando il giorno.

Ora va’! Fa chiaro, sempre più chiaro.

Romeo

Luce sempre più luce – oscura,  oscura la nostra sventura.

 

(M. Occhini per il "compagno segreto")


Giulietta

E' giorno, è giorno! Va via, parti, fuggi!

E' l'allodola che canta così stonata,

 forzando aspre dissonanze e spiacevoli acuti.

Si dice che l'allodola e lo schifoso rospo mutan d'occhi

 oh! ora vorrei che avessero scambiate anche le voci,

poiché tal voce dalle braccia l'un dell'altro ci strappa

te via di qui cacciando, coi canti dell'aurora.

Oh, Parti ora; si fa sempre più chiaro.

Romeo

 Si fa sempre più chiaro; e sempre più buio il nostro affanno    

 

(trad. di A. Grosso Guidetti, Utet 1955)

 

Giulietta.   E' giorno, è giorno: parti, fuggi di qua, presto! è l'allodola quella che canta in sì discordi accenti, sforzando la sua voce a striduli suoni e sgradevoli acuti. Dicono che l'allodla canta come da una dolce partirura: questa no, poiché partisce noi due; dicono che l'allodla e l'aborrito rospo hanno fatto scambio degli occhi; oh, in questo momento io vorrei che si fossero scambiata la voce! poiché quellavoce ci strappa con terrore l'una dalle braccia dell'altro, e scaccia di qua te, sonando la sveglia al giorno. Ah, parti, ora: la luce si fa sempre più chiara.

 

Romeo  Più chiara, sempre più chiara; e di più in più cupi i nostri dolori!

 

 

(trad. di C. Chiarini, Sansoni 1964)

 


 

 

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