"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 9, dicembre 2004

 


  Cechov, Céline, Bulgakof, Benn: I medicamenta del dottor Scrittura

 

 

10.  Il trucco e la merda

 

 


 

Céline

 

“Ehi, piano piano. Facile dire “merda”! 

Bisogna dirlo al momento giusto! Provateci voi! 

Mica tutti smerdano a proposito! Sarebbe troppo comodo!” 

(F. CÉLINE, Guignol’s Band I)

 “C’è poi un trucco per far passare il linguaggio parlato nello scritto - un trucco che ho scoperto io solo e nessun altro - è l’impressionismo insomma - far passare il linguaggio parlato in letteratura - non è questione di stenografia - Alle frasi, ai periodi, occorre imprimere una certa deformazione, un artificio tale che quando uno legge il libro gli sembri che gli stia parlando all’orecchio - Si arriva a questo mediante una trasposizione di ciascuna parola che non è mai del tutto quella che ci si aspetta, una sorpresina. E’ quello che accade a un bastone immerso nell’acqua; perché appaia diritto bisogna spezzarlo un pochettino prima di immergerlo, deformarlo preventivamente, se così si può dire. Un bastone regolarmente diritto invece, immerso in acqua, allo sguardo sembras piegato. Lo stesso vale per il linguaggio - il più vivace dei dialoghi, stenografato, risulta sulla pagina piatto, complicato e pesante - Volendo rendere per scritto l’effetto di spontaneità della vita parlata bisogna torcere la lingua in puro ritmo, cadenza, parole, ed è una sorta di poesia che produce un grande sortilegio - l’impressione, il fascino, il dinamismo - e poi occorre scegliere il proprio soggetto - Non tutto si può trasporre - Occorrono dei soggetti “a vivo” - con i tremendi rischi del caso - tutti i segreti le rivelo.” 

(F. CÉLINE, Lettere dall’esilio. Lettere a Milton Hindus, 1947-49)


  torna a 

 

        torna su