"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 1, 3 dicembre 2002


 

 

 


 

 

 

 

 

 

3 dicembre 1909

 

Le mani

Do you speak English?

Un polacco

Soldi

Un consiglio per chi scrive

Ancora soldi

 

 

 

 

 

"Religiosamente"

 

 

“Les stérilités des écrivans nerveux”  le chiamò Baudelaire, aridità che Conrad, lavoratore dalla dedizione marziale e patetica, attraversò tutte.  

Anche se questa è una lettera di undici anni prima, il quadro che traccia varrà fino alla fine: “Ogni mattina mi siedo religiosamente al tavolino, e vi rimango seduto per otto ore al giorno – e tutto quello che faccio è stare seduto (…). Ci vuole tutta la mia forza d’animo e capacità di autocontrollo per non sbattere la testa contro il muro. Avrei voglia di mettermi a ululare e sbavare dalla bocca, ma non oso per paura di svegliare il bambino e allarmare mia moglie”. 

In un’altra lettera, racconta che, per interrompere il suo scrivere “with difficulty, slowly, crossing out constantly” basta il chiasso dei figli, l’abbaiare del cane, come qualunque altro rumore della casa, e questo dover lasciar cadere la penna “ten times in the course of the day is fatal” 

Lo scrittore nervoso doveva ben far filtrare oltre la sua porta chiusa le sue angosce, se la moglie raccontò poi la stessa cosa:  

"I giorni, le settimane, i mesi talvolta, in cui Conrad non riusciva a scrivere nemmeno una riga, erano quelli che ci recavano maggiore angoscia e preoccupazione. Infinite volte ho cercato di indurlo a scacciare completamente il lavoro dalla mente e a venire a fare due passi con me, suggerendogli che il riposo gli avrebbe fatto bene alla mente. Conrad non si lasciava assolutamente persuadere. Dichiarava sempre che doveva star seduto immobile ad aspettare che venisse l’ispirazione.” 

Ogni tanto però Jessie l’ebbe vinta: allora Conrad le concedeva, tra un deserto di parole e l’altro, qualche gita in calesse. 

  

torna su