Questo
            è un brano da una famosa lettera a Milena, e sembra davvero un
            episodio di “Luci della città”. Kafka racconta come da
            bambino spese un Sechser, e cioè una moneta che valeva ben 10
            corone: non poco, e non solo per un bambino: sarebbe stata quasi la
            paga giornaliera che avrebbe avuto Kafka da impiegato.
             
            Una
            volta, quand'ero giovinetto, avevo ricevuto un Sechser e avevo una
            gran voglia di darlo a una vecchia mendica che si trovava fra il
            grande e il piccolo Ring. Quella somma però mi pareva enorme, una
            somma che probabilmente non si era mai data a un mendicante, perciò
            mi vergognavo di compiere davanti alla mendica un atto così
            mostruoso. Eppure glielo dovevo dare, perciò andai a cambiare il
            Sechser, diedi alla mendica un Kreuzer, girai tutto l'isolato del
            municipio e dei portici sul piccolo Ring, apparvi a sinistra come un
            nuovo benefattore, diedi alla mendica altri due Kreuzer, ripresi la
            corsa e feci così felicemente dieci volte. (Forse anche meno,
            perché credo che la mendica perdesse la pazienza e scomparisse.) In
            ogni caso però mi trovai alla fine così esaurito, anche
            moralmente, che andai subito a casa e piansi finché mia madre mi
            rimborsò il Sechser.
             
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