"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Franz Kafka - Figure


Tre immagini di Milena Jashenskà

 

Milena dopo

 

Durante l’occupazione nazista della Cecoslovacchia, l’appartamento di Milena diventò un luogo di incontro e di asilo per ebrei ed oppositori: se ne potevano trovare anche dieci assieme. Milena “apriva la casa a chiunque, parlava con tutti senza il minimo riserbo, si rifiutava di osservare le più elementari misure di sicurezza e riteneva fondamentalmente dimostrare apertamente la sua ostilità ei confronti degli invasori fascisti. La si incontrava normalmente per strada in compagnia dei suoi amici ebrei, e quando a Praga giunse la notizia che i nazionalsocialisti costringevano gli ebrei polacchi a portare una stella gialla sull’abito, lei stessa si appuntò sul mantello una stella di David che ostentò tranquillamente nelle strade di Praga. Voleva dare l’esempio, sperava che i suoi compatrioti cechi l’avrebbero imitata.” 

(M. BUBER-NEUMANN, Milena, l'amica di Kafka).

 

Agenti della Gestapo la interrogarono per sapere se frequentasse ebrei: 

“Certo, ha qualcosa in contrario?”

“Anche la sua bambina è figlia di un ebreo?”

“Purtroppo no, ma è un puro caso.”

“Stia bene a sentire: non siamo abituati a risposte di questo tipo!”

“Neanch’io sono abituata a domande di questo tipo…”

 

Milena fu reclusa in un campo di concentramento dopo pochi mesi.

 

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