"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Franz Kafka - Figure


 

Felice incontra Franz

di

Giuly Sbaiz

 

 

 

Sig.na Felice Bauer. Quando il 13 agosto arrivai da Brod, ella era seduta a tavola, eppure mi parve una domestica. Non avevo alcuna curiosità di sapere chi fosse, ma mi ambientai subito. Viso ossuto e vuoto che mostrava apertamente il vuoto. Collo libero. Camicetta trascurata. Pareva vestita alla casalinga benché, come si vide in seguito, non lo fosse. (…) Naso quasi rotto. Capelli biondi un po’ lisci, senza attrattiva, mento robusto. Mentre mi mettevo a sedere, la guardai per la prima volta più attentamente, quando fui seduto avevo già un giudizio quasi incrollabile.

 

E’ il 1912.

L’incontro fatale avviene in una circostanza altrettanto fatale: Kafka ha con sé il manoscritto del suo primo libro, “Meditazioni”. Kafka si presenta dunque in quella prima occasione a Felice come uno scrittore. 

Felice è un’impiegata, ha 25 anni, Kafka ne ha 29.

Quando comincerà la loro corrispondenza, si attenderà ancora di essere riconosciuto come tale. Sembra che proprio da “Meditazioni” un potere magico, una radice sotterranea intrecci la storia tra Franz e Felice, storia in gran parte solo “scritta”: lui a Praga, lei a Berlino, per sette mesi avranno solo una neppure troppo intensa corrispondenza. Fu questa distanza colmabile solo dalla scrittura a fare della felicemente distante Felice qualcosa di irresistibile?

La scrittura fu fino alla fine l’unico medium attraverso cui Kafka resiste alla vita, il possibile non-luogo nel quale Franz può incontrare Felice (ma Felice Franz?).

 

 

(Felice si legge Felìs, alla francese)

 

 

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