"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


 


 

 

2. Il verdetto

Strane profezie nel primo racconto che Kafka sentì come pura liberazione e rivelazione. Il verdetto è del 1912, e si parla di “rivoluzioni russe” che sarebbe però esplose solo cinque anni dopo.  

Il racconto è profetico a proposito dello stesso rapporto di Franz col padre: nel racconto, il padre di Georg Bendemann s’infuria perché il figlio starebbe per sposarsi accecato dalla libidine risvegliata da una fidanzata lubrica (“perché ha alzato le sottane così, quell’oca schifosa”): scena del tutto simile a quella che avrebbe vissuto Franz sette anni dopo, quando avrebbe comunicato al padre la sua intenzione di sposare Julie Wohryzek, troppo povera e troppo ebrea per i desideri da borghese integrato di Hermann Kafka. 

Le parole di Hermann le ritroviamo nella “Lettera al padre”: “Non ci sono altre possibilità? Se ti fanno paura, verrò io con te”: il luogo sottinteso è il bordello. Intanto, la madre entrava e usciva dalla stanza, con espressioni di tacita intesa con quel marito didatticamente disposto a farsi puttaniere per il bene del figlio. Hermann circostanziò l’ipotesi della visita con particolari “chiari” che Kafka naturalmente non riporta nella lettera.