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 19. Mozart salvi ciò che Dio condanna!  | 
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         In realtà, è Mozart che salva Don Giovanni, eroe pestilenziale. Senza di lui, “el burlador”, col suo corteo di cuori infranti e vendicativi, sarebbe un guscio di cicala. E’ Mozart che ne fa qualcosa di ben più sorprendente dell’ennesima punizione d’un peccatore ostinato. Già Jouve scriveva che Mozart è “al tempo stesso ateo e credente”. Il Dio che sbrega in anticipo un angolo di mondo per prendersi - vedi caso - non un orrido tiranno ma un lussurioso irridente, irrompe in un’opera micidialmente equanime: equanime tra un uomo e Dio.  | 
    
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         E’ questo il cuore della “singolare e obiettiva amoralità” (W. Hildesheimer) d’un Dramma Giocoso “di rivoluzionaria carica simbolica” (A. Poggi, E. Vallora). Beethoven, platonico e moralista, respinse il groviglio abiurando: “non si dovrebbe mai svilire l’Arte, che è cosa sacra, mettendola al servizio di un soggetto così scandaloso!” 
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