“La
          chiave per intendere Don
          Giovanni probabilmente consiste nel riferimento agli spettacoli di
          marionette, molto diffusi in Germania, e alla letteratura picaresca,
          di origine secentesca e spagnola ma poi passata nel primo Settecento a
          un romanzo francese come Gils
          Blas de Santillana di Alain-René Lesage, autore di primo piano
          nella fase più antica dell’ opéra-comique. D’altra parte, una delle fonti era anche
          la commedia secentesca di Tirso de Molina, El
          Burlador de Sevilla, coeva della letteratura picaresca.
          L’azione,
          infatti, ha un’esile continuità e tende all’avventuroso e al
          meraviglioso, come negli spettacoli di marionette e nel romanzo
          picresco. La continuità sta nella vendetta cercata da Donn’Anna e
          dal suo Commendatore. Ma che ad aiutarli a svelare la colpevolezza di
          Don Giovanni sia proprio Donna Elvira, ancora succuba e innamorata del
          dissoluto, non aiuta la logica nello svolgimento che, lla fine, si
          rifugia nella “commedia di macchine”, con la fragorosa comparsa
          della Statua del Commendatore, contornata di diavoli e di fiamme,
          venuta a portarsi via Don Giovanni: una sorta di Deus
          ex machina le cui origini sono nel teatro di marionette più che
          nella commedia di Molière. Le assonanze diaboliche richiamano uno dei
          più noti Puppenspiele
          (commedie di marionette) tedeschi, quello imperniato su Faust.”
           
          (C.
          CASINI, Amadeus, Rusconi).
          
 
          
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