"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

 


Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

 

Yves Klein al lavoro

 

 

14. Quanto vale Da Ponte?

 


Due tra i classici sulla vita e l’opera di Mozart pensano di Da Ponte così:

 

“Da Ponte, come librettista merita di essere seriamente studiato. La tendenza generale dei musicisti inglesi è di assumer per certo che tutti i libretti d’Opera siano da gettare; essi possono citare, in appoggio alla loro opinione, la celebre battuta dello Stesso Figaro: ciò che non vale la pena d’esser detto, si canta. Gli storici della letteratura si tengono lontani, inorriditi, da ogni dramma scritto per esser posto in musica, anche se l’autore è importante a sufficienza da esigere il generale rispetto. I tre libretti che Da Ponte scrisse per Mozart rappresentano altrettanti capolavori nel loro genere, e i suoi lavori per altri compositori non posseggon minore interesse. Rimaneggiare Tarare di Beaumarchais per farlo rappresentare a Vienna sotto il titolo di Axur, richiedeva non poco talento. E in questo caso, è il testo francese che ha la peggio se lo si confronta, pagina per pagina, con quello italiano. Da Ponte, evidentemente, si applicava con gran serietà nel suo compito di librettista, ed è chiaro che egli sceglieva e costruiva i suoi libretti con un’intelligenza sottile dei temperamenti e delle possibilità diverse dei compositori per i quali lavorava.”

(E. J. DENT, Il teatro di Mozart, Rusconi).


“I due ultimi librettisti di Mozart, Da Ponte e Schikaneder, sono tipici rappresentanti di un’epoca in cui l’imbroglione e l’avventuriero andavano a braccetto con il vero uomo di genio. Anche Da Ponte era una buona testa, ma le capacità critiche e ragionative erano in lui più sviluppate di quelle creative. Quando si trattava di rielaborare materiale altrui egli si dimostrava molto più abile che quando doveva fare tutto da sé, come in Così fan tutte. Gli mancava l’animo del poeta, e la sua attività letteraria era condizionata dalla società e dalle sue stesse ambizioni. Il suo carattere era dubbio e la sua vita piena di donne, gioco, scandali letterari, intrighi politici. La sua ambizione si estendeva spesso in modi grotteschi e anche le sue Memorie non di rado contraffanno la verità, cosicché non costituiscono sempre una fonte attendibile. 

Yves Klein 

Era il più dotato tra i librettisti incontrati da Mozart, ma anche il più privo di scrupoli.” 

(H. ABERT, Mozart).

 

Per molti proprio il libretto del Così fan tutte fu invece il suo capolavoro.


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