"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4 aprile 2003

 


Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte & W. A. Mozart

 

Yves Klein

 

 

16. Migliorare Shakespeare

 


29 novembre 1780. Mozart è a Monaco e sta scrivendo l’Idomeneo. Va a vedere l’Amleto, e racconta in questa lettera l’impressione che gli ha lasciato l’incontro di Amleto con il fantasma del padre:

 

“Mi dica, non trova che il discorso della voce che viene dall’oltretomba sia troppo lungo? Ci pensi bene. – Si immagini il teatro, la voce deve incutere spavento, deve penetrare dentro – bisogna credere che sia veramente così – e come si può ottenere questo effetto se il discorso è troppo lungo, così che a causa di questa lunghezza gli spettatori si convincono sempre più della sua inesistenza? –Se il discorso dello spirito nell’Amleto non fosse così lungo sortirebbe ancor migliore effetto. – E’ facilissimo qui accorciar questo discorso, che con ciò guadagna più di quanto non perda.”

 

Hildesheimer: “Questo istinto teatrale, questa intelligenza ordinatrice ci stupiscono continuamente. Sette anni prima del Don Giovanni troviamo qui una critica a Shakespeare cui lo stesso Mozart si è attenuto con effetto inarrivabile” (W. HILDESHEIMER, Mozart).

 


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