"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 

15.  Chi cerca trova nulla

 

 


 

Amleto - e tutto per nulla, per Ecuba!…

(Atto II, sc. 2)

 

«E d’un colpo non sono più nulla»

(Riccardo II, Atto V, sc. 2)

 

«…e nulla è, per me, tranne ciò che non è»

(Macbeth, Atto I, sc. 3)

 

«La gloria è come un cerchio nell’acqua ad allargarsi finché, per il suo stesso ingrandirsi, finisce in nulla.» (Enrico VI, Parte I, 1)

 

«La lunga infermità della mia salute e della mia vita sta per guarire e il nulla sta per offrirmi tutto.» (Timone d’Atene, Atto V, sc. 2)

 

 

«La vera litania shakespeariana canta variazioni sulla parola “nulla”, e la misteriosità del nichilismo ossessiona quasi ogni dramma, persino le commedie relativamente pure» (H. Bloom, Shakespeare, Milano 2003); Serpieri ha definito Amleto allo stesso modo quando ha scritto che «il personaggio trova il vuoto in ogni pieno» (A. Serpieri, Polifonia shakespeariana, Roma 2002). - «Nessuno ha percepito più chiaramente di Shakespeare la tendenza propria dell’uomo alla violenza arbitraria e la maniera in cui la dissoluzione di ogni significato nella violenza mimetica distrugge ogni cosa sulla sua strada. Shakespeare deve essere stato tentato dal nichilismo e aver rischiato lui per primo di impazzire; a differenza di Nietzsche, tuttavia, egli superò la grave crisi personale che, secondo me, corrisponde alla stesura delle tragedie…» (R. Girard, Shakespeare. Il teatro dell’invidia, Milano 2002).

Anche tra chi ha saputo attraversare Shakespeare, la cosa potrebbe però non imporre tali tempeste esistenziali ed essere accettata, come si dice, per quello che è: «Se ci si chiede che cosa generi amore, amicizia, buona fede, lealtà o qualsiasi altra delle virtù capitali dell’uomo, la risposta è «niente»; esse non sono spiegabili razionalmente; esistono e basta.» (N. Frye, Shakespeare, Torino 1990).

 

 

«E’ mai possibile trovare o anche solo cercare il Niente? Oppure esso non ha punto bisogno di essere cercato e trovato poiché “è” ciò che meno di tutto noi perdiamo, ossia ciò che non perdiamo mai?» (M. Heidegger, Il nichilismo europeo, Milano 2003).


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