"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

38.  Il tropo in trappola

 


(A proposito del saggio di O. Rank La “Rappresentazione” in Amleto, 1916)

 

 

King – What do you call the play?

Hamlet: The Mousetrap – marry, how tropically!

(Atto III, sc. 2)

 

 

«Scosso dalla “semplice recitazione” di un brano drammatico in cui si parla della morte di Priamo, delle esitazioni di Pirro al momento dell’assassinio del vecchio re troiano e del dolore di Ecuba, un brano che è lo stesso principe a suggerire all’attore di recitare, come prova della perizia interpretativa di quest’ultimo, Amleto decide di organizzare la messa in scena, scegliendo il soggetto e dicendo agli attori cosa fare e come farlo; la sua regia allestisce una rappresentazione a cui i suoi meccanismi inconsci riescono ad attribuire la funzione di appagamento multiplo. In essa sono esaudite le richieste del Super-io (lo Spettro): infatti un re viene ucciso da un nipote; e sono appagati i desideri edipici: un consanguineo uccide il re (il padre) per prenderne il posto accanto alla sposa (la madre). Inoltre la scena della rappresentazione, ponendo Amleto nella condizione del “terzo escluso” che osserva le effusioni di una coppia regale, lascia intravedere quale sia il suo modello originario (la Urszene). Ma rispetto a questo modello la play scene offre anche, a quel particolare spettatore-osservatore che è Amleto, la possibilità di identificarsi con l’“attore” maschile della sua scena primaria, dal momento che colui che conquista la regina (la madre) è sia un’immagine del padre (in quanto re) sia un’immagine del figlio (in quanto assassino del padre). A tutto questo Amleto assiste “giacendo in grembo” ad Ofelia, il sostituto della madre. Riassumendo

 

Per quanto la rappresentazione sostituisca per lui la morte del padre, mentre “giace in grembo” ad Ofelia sostituisce anche l’unione con la madre, in quanto esemplificazione delle relazioni intercorrenti tra i genitori. D’altra parte, questo significato della rappresentazione lo trasporta nel ruolo infantile di osservatore delle effusioni dei genitori, che come trauma originario sta alla base del suo atteggiamento edipico; il tutto converge in un punto cruciale la cui espressione cruciale è (…) la rappresentazione,

 

che difatti lascia Amleto in uno stato di “eccitazione maniacale” (Ib.)

 

(R. Galiani, Amleto e l’Amleto nella cultura psicoanalitica, Torino 1997)


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