"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 14. Familismi

 

 

 

 


SPETTRO - …reciso proprio in sul fiore dei miei peccati…

(Atto I, sc. 5)

 

«…il fu suo padre re Hordenwill, deceduto irregolarmente in istato di peccato mortale e del quale Iddio s’abbia l’anima con la sua ben nota misericordia.»

(Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale)

 

Amleto: «un dramma di male riduce tutto ciò che è nobile, per un sospetto, alla sua propria infamia» (Atto I, sc. 2). Parole che stridono con l’incondizionata ammirazione per il padre, onusto di peccati non meno che di prestigio, il quale - da «Spettro onesto» - di sé gli confida abbastanza del suo peggio da tenerlo a distanza e temerlo. Un «dannato per un certo termine» destinato a un lungo periodo di purificazione lentissima tra «sulfuree fiamme tormentatrici», a «digiunare nel fuoco, finché i turpi delitti commessi nei miei giorni di natura siano arsi e purgati», in una «prigione» irraccontabile («io potrei svelare una storia la cui più lieve parola ti strazierebbe l’anima, agghiaccerebbe il tuo giovane sangue, e farebbe i tuoi due occhi come stelle, balzare dalle loro orbite, le tue ciocche annodate e intricate dividersi, e ogni singolo capello rizzarsi, come gli aculei sull’irritabile istrice: ma questa divulgazione dell’eternità non dev’essere per orecchi di carne e di sangue», Atto I, sc. 5). E’ un morto pieno di peccati, spedito al Creatore – che verso lancinante - Unhous’led, disappointed, unanel’d: «non comunicato, impreparato, senza l’estrema unzione, senza aver fatto computo alcuno (…) oh, orribile! oh, orribile! quanto orribile!» (Ibid.). E’ insomma evidente che «il fantasma non ha di sé stesso la buona opinione che ne ha il figlio» (N. D’Agostino, Nota a W. Shakespeare, Amleto, Milano 2004).

Eppure Amleto non consumerà neppure un essere o non essere sui peccati inconfutabili del padre, mentre farà un’ossessione del nuovo letto coniugale della madre. E’ proprio vero che l’intelligenza agisce a spicchi.

 


 

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