"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

Per i racconti di Kafka:

 

 

9. Rilke

 

 

Cometa del 1628

 

A differenza di Rilke, il cui vincolo con la capitale boema rimane epidèrmico, una civetteria letteraria, l’affabilità di un esteta verso una stirpe infelice e diseredata, Kafka assorbì tutti gli umori e i veleni di Praga, calandosi nella sua demonìa. Piuttosto che insudiciarsi nelle grasse fulìggini  del pentolone vltavino, il giovane Rilke, nella raccolto Larenopfer (1895), si lìmita alla scintillante superficie ottica, sciorina il compiacimento di un turista raffinatissimo, che sta tuttavia sulle sue. (…). Darei tutte le cartoline e le squisitezze del Baedeker rilkiano per una lirica breve di Kafka, nella quale, sostanza dell’anima, Praga, sebbene non nominata, traluce da una buia filigrana:

 

Uomini che sopra oscuri ponti camminano

Dinanzi a santi

Dai fiochi lumini.

Nubi che sopra il cielo grigio passano

Dinanzi alle chiese

Dai campanili che imbrunano.

Uno che al parapetto squadrato si appoggia

E guarda l’acqua serale,

le mani su vecchie pietre.

 

A. M. RIPELLINO, Praga magica.

 

(La poesia si trova in una lettera a Oskar Pollak del 9 novembre 1911)

 

 

 

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