"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

56.  Attori

 

 


«…Shakespeare fece la parte di Adamo in Come vi piace, oltre a quella dello spettro di Amleto: parti dignitose di persone con un piede, o già tutt’e due, nella fossa.»

(Paul Hentzner. Hentzner’s Travels, 1598)

 

«Le lacrime dell’attore scendono dal suo cervello.»

(D. Diderot, Il paradosso dell’attore) 

 

«L’attore moderno »non recita, ma vive (magari!) sulla scena. Egli non comprende la parola magica recitazione, perché un imitatore non è in grado di elevarsi fino alla improvvisazione, che si basa su un intrecciarsi e un alternarsi infinitamente vario dei mezzi tecnici acquisiti dall’istrione

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

«E in che consiste, in conclusione, il vero talento? Nel conoscere a fondo le manifestazioni esteriori di quest’anima presa a prestito.»

(D. Diderot, Il paradosso dell’attore)

 

«Singolarmente, tutti cercano di identificarsi con Amleto, comprese le attrici – e fu proprio mentre recitava nei panni di Amleto che Sarah Bernhardt, non mi duole affatto ricordarlo, si ruppe una gamba.»

(W. H. Auden, Lezioni su Shakespeare)

 

Certo considera però l’attore come un artista creativo?

«Sì», rispose il signor Wilde con un certo pathos nella voce, «terribilmente creativo… terribilmente creativo!»

(O. Wilde, intervista per “The Sketch”, il giornalista è Gilbert Burgess, in Autobiografia di un dandy, Milano 1996)

 

«La tragedia è stata scritta a discapito degli attori, e per sua natura il ruolo di Amleto non può essere sostenuto da un attore.»

(W. H. Auden, Lezioni su Shakespeare)

 

 

«E allora? Come giustificare una rappresentazione?

Le male lingue chiamano ancora analisi una sorta di fedeltà coniugale, dove la dimestichezza non ha nulla a che fare col pericolo: il tradimento come ricerca non se lo sono mai figurato. (Filologia come antiquariato, cervello-tomba, fronte bianca, pulita onesta virtù delle cose che mancano, consacrati perché hanno estromesso lo sviluppo).»

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

«Ma il teatro non ha bisogno di lavoratori.»

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

«A sgomentare i dottori, sarebbe stato sufficiente che Shakespeare avesse scritto in luogo di “ordinate ai soldati di sparare” o di “Tamburi battete”, avesse scritto “fesso chi legge”. Ma Will, per gli amici, era un attore di Corte e si è limitato a sottintenderlo. La sola cosa, in fondo, che Stanislavskij, cane da sottotesti, non ha mai scovato.»

(C. Bene, Opere, Milano 2002)

 

«Il punto nodale è che Amleto è un attore, e nessuno può recitare se stesso.»

(W. H. Auden, Lezioni su Shakespeare)

 

«Il ruolo si regge da solo.»

(A. Strindberg, Amleto e Faust, Milano 1988)

 

«Royal Shakespeare Company del cazzo! Ci sono forse dieci o undici opere che sono capolavori, sublimi, ma perché fare tutte e trentasette le schifezze?»

(Peter O’ Toole, intervista a Newsweek-la Repubblica, 16 febbraio 2006)

 


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