"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 12. Potenza del Polonio

 

 

 

 


 

IL RE (a Laerte) - Il capo non è più imparentato col cuore, la mano più solidale con la bocca, di quel che non sia il trono di Danimarca col padre tuo.

(Atto I, sc. 2)

 

«Si sorbiscano pure un Polonio, un qualsiasi filantropo che canti loro: Arricchite!»

(Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale) 

 

L’idea che ne aveva Gadda, caso raro, ci appare troppo semplice: «Polonio è un cretino d’alto rango» (C. E. Gadda, I viaggi la morte).

Nella versione con Daniel Day Lewis (1989) a fare Amleto, «Polonio (Michael Bryant) appariva come il più potente di tutti i personaggi, manipolatore e manovratore di tutto quel gran movimento di Elsinore. Dopo il suo assassinio, a corte ineluttabilmente cadeva in balia di insurrezioni o invasioni» (R. Cave, Recenti messe in scena dell’Amleto in Inghilterra, in Tradurre/Interpretare “Amleto”, Bologna 2002). E’ un fatto che, morto Polonio, il Re passi rovinosamente dalle spie ai sicari, ma è anche vero che proprio l’assassinio di Polonio lo aveva convinto della pericolosità del pazzo Amleto.

Aveva i suoi estimatori, il consigliere: «Una sera in particolare Serlo, tutto allegro, parlò della parte di Polonio e di come intendeva interpretarla. «M’impegno,» disse «stavolta, a offrire nel miglior modo l’immagine di un uomo pieno di dignità; renderò con vera eleganza la calma e la sicurezza necessarie, la vacuità e l’importanza, la piacevolezza e l’insulsaggine…» (J. W. Goethe, Wilhelm Meister. Gli anni dell’apprendistato, Milano 2006).

 

Strindberg ammirava il discorso di Polonio al figlio Laerte in partenza per Parigi («Ancora qui, Laerte? a bordo, a bordo, vergogna!...», Atto I, sc. 3):

 

«Quando leggo questo discorso bello e virile, devo chiedermi se Polonio non si burli di Amleto dichiarandosi d’accordo su tutto, se il vecchio non faccia il finto tonto: mentre nei fatti è molto astuto e esperto, allorché dà a Rinaldo varie istruzioni alquanto innocenti per tener d’occhio Laerte a Parigi.

Polonio è “familiare, ma per nessun conto volgare” e non sembra “dar voce ai suoi pensieri”. Un uomo che osa dire al figlio: “A te stesso sii fedele”, non è un buffone, sebbene possa apparire fatuo o fingere di esserlo!»

(A. Strindberg, Amleto e Faust, Milano 1988)

 


 

torna su

 

 

torna a