"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12, settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 

 

29. Eccellentemente bianco

 

 

 

 


 

AMLETO - Vuoi sapere in due parole ciò che scrissi?

(Atto V, sc. 2)

 

«Hamlet, con i suoi sonetti…»

 (T. S. Eliot, Amleto e i suoi problemi, in Il bosco sacro)

 

«Ma c’è anche della frivolezza nella poesia. Shakespeare mette alla berlina gli eufuisti sia in Pene d’amor perdute sia nell’Amleto, ma nei suoi confronti ha un grosso debito e lo sa bene.»

(W. H. Auden, Lezioni su Shakespeare)

 

«Ecco il manoscritto, William, ve lo affido, non perdetemelo; senza scherzi, ci tengo.»

(Jules Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale)

 

 

 

Ci vuol molto entusiasmo per pensare che Amleto sia l’unico dei personaggi di Shakespeare che avrebbe potuto scrivere tutte le opere del Bardo (cfr. Andrew Bradley, La tragedia di Shakespeare, 1904), o reinventarsi almeno  come un Amleto à la Laforgue. Al massimo, gli si potrà concedere una genialità non più che potenziale, tagliata nel fior fiore degli anni dell’apprendistato cortese e wittenberghiano, con lo  stato dell'arte fermo al grado mille del manierismo.

 

Al momento però, stando cinicamente ai testi, ha ragione Polonio, il quale, come Jago, ama fare il critico: di uno che scrive «Alla celestiale, e idolo dell’anima mia, la molto abbellita Ofelia» che dire? E perfino «nel suo eccellentemente bianco seno»… per arrivare all’iperbole da Bacio Perugina del «Nega degli astri il fuoco /  nega il raggio del vero / nega del sole il moto / ma non negare l’amor mio sincero»! -  Se è il primo dei parodici sarcasmi ai danni della povera ragazza, non è fine. Ma il biglietto è precedente all’apparizione dello Spettro, che castra all’istante Amleto d'amore e desiderio per Ofelia. Si potrebbe quindi soprattutto sospettare che, come tanti dicitori finissimi e liberi improvvisatori di calembours, con la penna in mano il talento parolaio del principe si sgonfi come un soufflet.

Vedi la fine del biglietto:

 

Il tuo per sempre, carissima signora, finché la macchina del corpo gli appartiene, Amleto.

 

La macchina del corpo… peggio di Polonio.


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