Sia
        Mozart che Da Ponte parevano convinti di essere ormai nelle grazie
        dell’Imperatore, che era quanto bastava per permettersi qualunque
        cosa. 
        E
        invece, colpo di grazia:, Giuseppe II muore, con chiusura anticipata
        della stagione dopo appena quattro repliche del Così fan tutte (e
        solo tre riprese l’anno seguente)… poi nulla. Il successore,
        Leopoldo II, già Granduca in Toscana, non amava la musica come il suo
        predecessore. Non amava molte cose del suo predecessore…
        Dopo
        la morte di Giuseppe, Da Ponte – “un autentico, un grande
        librettista, forse un poeta” (G. Macchia) - va incontro a una sequela
        di fiaschi solenni. Del resto il nuovo imperatore, Leopoldo II, mise
        subito in pratica la sua intenzione di epurare la capitale di quella
        pletora di personaggi “artistici” che sotto il tollerante Giuseppe
        II avevano vissuto, tutto sommato, bene. Da Ponte licenziamento dalla
        carica di poeta teatrale e messo alla porta tra i primi. Licenziato in
        tronco e senza spiegazione: chiedesse quanto gli si doveva per
        indennizzo e poi si togliesse dai piedi.