"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


 

 

Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart

 

 

15. Viva l'Opera!

 

  

     


“Se soltanto sento parlare di un’Opera, se soltanto entro in un teatro e ne sento qualche nota, sono del tutto fuori di me” (Mozart).

 

“Mozart voleva scrivere opere, e le sue messe lo fanno chiaramente capire. E’ l’unico desiderio “professionale” ripetutamente documentato, ed espresso con crescente insistenza.

(…) Di fatto il largo respiro del pancreator che prende coscienza di sé attraverso la propria capacità si distende appieno a partire appunto dalle opere su testo di Da Ponte. Anche se già in Idomeneo avvertiamo il personale compiacimento del compositore alla cui coscienza si va svelando la propria potenza 

creativa, è però su queste tre opere su testo di Da Ponte che si aggiunge la soddisfazione di aver finalmente trovato la materia da molto tempo cercata, e chi la sappia elaborare. Se queste opere si pongono a un livello mai superato, ciò non era certo perché Mozart a quel tempo si trova “all’apice della sua creazione artistica”, ma perché il materiale a disposizione gli corrispondeva un appagamento – ben udibile per tutti noi – che non aveva ancora provato e non doveva più provare.”

(W. HILDESHEIMER, Mozart).

 


 

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