"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

41.  Oracoli per attentati

 


 

«AMLETO - …l’errore è credere che l’oracolo avverta; l’oracolo è veritiero, perché è l’unico modo di perderci.

OFELIA – Ma quando l’ombra di tuo padre…

AMLETO – Se Edipo ha ragione, ed è chiaro che ha ragione, l’ombra del mio così detto padre mi ha dato alcune informazioni che mi hanno spinto a compiere dei gesti che altrimenti non avrei mai osato compiere. Che io odiassi il mondo, è pacifico; ma non avrei creato un tale stravolgimento da portare a morte tuo padre, Ofelia, te, tuo fratello, mia madre e il suo sposo. Ma non era questo l’attentato che doveva essere portato a termine? Il fantasma di mio padre era l’oracolo; il fatto che dicesse il vero – se l’ha detto – era incidentale: se era la verità, serviva solo far compiere alcuni gesti colpevoli ai colpevoli, senza alcun giudizio sulla loro colpevolezza; se era falso, serviva solo a farmi agire in modo tale che gli innocenti si sentissero colpevoli, è una cosa facile, addirittura ovvia, e pertanto sbagliassero le loro mosse e fossero impreparati nel momento in cui colpivo; né io avrei potuto colpire se non avessi saputo, non so se fondatamente, o meno, che essi erano colpevoli; d’altra parte, la loro colpevolezza mi serviva, perché mi spiegava perché il mondo era odioso. Troppe coincidenze; anch’io sono caduto nella trappola dell’attentato. Non vorrei annoiarvi, ma lei, Gesù, che ne dice di questa faccenda delle profezie? Mi pare che sia una questione che la riguarda da vicino.

GESU’ – Stavo considerando che noi tutti siamo giunti ad una certa conclusione, chiamiamola morte, accompagnati per mano da moniti, oracoli e profezie.

AMLETO – Nel suo caso… era tutto chiaro, nevvero.

GESU’ – E’ lo stesso problema di Edipo e suo, caro Amleto: non poteva essere chiaro, altrimenti non avrebbe agito.»

 

(G. Manganelli, High tea, in Tragedie da leggere, Torino 2005)


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