"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

38.  Voce fuori campo

 


 

«Hamlet per molti aspetti, più che un dramma, rappresenta il commento a un dramma da scrivere; più che una tragedia, una sorta di enciclopedia dell’umore barocco. Ma un commento e un’enciclopedia, comunque, essenzializzati. Shakespeare, infatti, tollerò di lasciar andare sotto l’etichetta di Hamlet solo le ideali pagine migliori di quel taccuino che dovette registrare la sua crisi: tutte le altre pagine, per il momento, lasciò che riposassero, in attesa di tempi maturi, così che fosse anche possibile mettere un po’ d’ordine nel seguito angosciato di quei pensieri delusi.

Ma i tempi, invece di maturare, parvero vieppiù corrompersi: alla crisi di quell’immagine incrinata e compromessa dell’uomo rinascimentale, non si vide prossimo alcun rimedio, e Shakespeare si decise a riprendere fra mano quel taccuino così amaro e tentò di cavarne qualche altro accordo.

 

(…)

 

E’ singolare scoprire, a questo stadio, che subito dopo Hamlet, Shakespeare si diede a rielaborare, seppur con mano maestra, la farsa parecchio volgaruccia delle Merry Wives of Windsor

 

(G. Baldini, Manualetto shakespeariano, Torino 1967)


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