“Il
          piacere di rinunciare, in favore dello scrivere, alla più grande
          felicità umana mi recide continuamente tutti i muscoli. Non posso
          liberarmi. I timori che ho per il caso in cui non rinunciassi mi
          oscurano ogni cosa (…). Vedi, dei quattro uomini che io (senza
          volermi mettere troppo vicino a loro per potenza e vastità di
          orizzonti) considero i miei veri propri consanguinei, fra Grillparzer,
          Dostoevskij, Klesit e Flaubert, soltanto Dostoevskij ha preso moglie,
          e forse soltanto Kleist, quando incalzato dal travaglio esterno ed
          interiore si uccise con un colpo di pistola in riva al Wansee,
          soltanto lui trovò la giusta via d’uscita.”
          (2
          settembre 1913, Lettera
          a Felice Bauer).